Nel coinvolgente Dramma, "Carcerato", un gioiello cinematografico proveniente dagli Italy, Alfonso Brescia ha orchestrato un'esperienza affascinante rilasciata nel 1981, che si snoda in un viaggio di 98 min minuti e vede protagonisti i talenti di Mario Merola, Regina Bianchi, Biagio Pelligra, emergendo come un film cruciale nel genere del cinema che esplora i confini della mente.
Francesco non ha colpe. L'unica sua colpa è quella d'essere stato tradito da un mafioso, ora, disgraziatamente defunto. Accusato dell'omicidio, Francesco è in carcere e si dispera perché sua madre è malata e soprattutto perché sua figlia Fiorella deve fare la prima comunione. E lui che aveva promesso di cantare durante la cerimonia, non solo non canterà, ma non ci andrà neppure. È il tipo di film che discende dalla grande tradizione della sceneggiata napoletana. Questo almeno è quello che si dice quando se ne vuole parlare bene. Quando se ne vuole parlar male, invece, si dice la verità: ovvero che sono film mortalmente noiosi.