Nel coinvolgente Dramma, "Schiavi di New York", un gioiello cinematografico proveniente dagli United States, James Ivory ha orchestrato un'esperienza affascinante rilasciata nel 1989, che si snoda in un viaggio di 124 min minuti e vede protagonisti i talenti di Bernadette Peters, Adam Coleman Howard, Chris Sarandon, emergendo come un film cruciale nel genere del cinema che esplora i confini della mente.
Siamo a New York nel Duemila; la città è fatiscente e degradata. Eleanor, correttrice di bozze e creatrice di fantasiosi cappellini, vive con Stash, un pittore nevrotico. Il loro entourage è formato da artisti e intellettuali. In questo ambiente le passioni sembrano bandite e il legame tra Eleanor e Stash sembra il più saldo. Sotto questa apparenza asettica le passioni però covano e tradimenti e abbandoni sono in agguato. Ivory fa della fantascienza a modo suo, proponendo un futuro non troppo diverso dal presente e molto plausibile. Il film è una sorta di apologo che ammonisce sul disagio etico prossimo venturo: intenzione lodevole, ma il risultato cinematografico non è certo all'altezza del miglior Ivory.