Nel coinvolgente Fantascienza, "Le dernier combat", un gioiello cinematografico proveniente dagli France, Luc Besson ha orchestrato un'esperienza affascinante rilasciata nel 1983, che si snoda in un viaggio di 92 min minuti e vede protagonisti i talenti di Pierre Jolivet, Jean Bouise, Jean Reno, emergendo come un film cruciale nel genere del cinema che esplora i confini della mente.
Nella Parigi devastata da una catastrofe nucleare e in mano a bande di disperati violenti, un uomo si aggira, solo, sconfigge un cattivo, non riesce a salvare l'unica donna rimasta, riparte. Molta azione, ma una vicenda ridotta all'osso in questo esordio del 23enne Besson. Più che una metafora, è un esercizio di stile ma, in questo suo limite, c'è una forza narrativa ammirevole e la capacità di renderla per immagini, arricchendola di piccole invenzioni, di notazioni incisive, di sapienti ellissi, di materiale plastico. Pochi personaggi, non una parola di dialogo, suggestiva colonna musicale di Eric Serra.